Estati torride, giardinieri frustrati. Una riflessione di Susanna Magistretti per Orticola 2018

Estati torride e giardinieri frustrati
Le estati torride sono la norma, siccità e rovesci tropicali non stupiscono più nessuno. L’acqua non basta mai, le piante stentano e fioriscono poco e male. Da un po’ di anni, anche chi ha solo 4 piante sul balcone quando parla di giardino, quasi solo questo dice.
Peccato, perché la sindrome del giardiniere frustrato è la morte del giardino.
Scegliere piante che tollerano il caldo metropolitano
Quindi è bene venire a patti con la realtà. E trovare una nicchia di piacere in cui giardino e giardiniere si possano rifugiare nei momenti peggiori di un’estate che non è più estate. Piante affidabili che tollerino il caldo metropolitano e che permettano di distogliere mente, occhi e cuore da quelle che si arrabattano in attesa dell’autunno.
Le piante di Cascina Bollate a Orticola
Cascina Bollate ne porta a Orticola alcune - e ce ne saranno molte altre, per fortuna - che superano la prova del 9: ovvero poca acqua, sole a picco, nessun refrigerio notturno e riverbero del cemento (è uno dei pochi casi in cui il carcere serve a qualcosa).
Dalle più scontate come Erigeron karvinskianus, Verbena bonariensis e Euphorbia characias a Teucrium hircanicum, Digitalis lanata, Lobelia siphilitica. E a graminacee come Spartina pectinata ‘Aureomarginata’ e Muhlenbergia lindheimeri.
Niente di nuovo sotto il sole. Se non che resistono, impavide.