Sempreverdi o decidue.
In giardino – e non solo – è meglio non essere integralisti. Falsi miti delle sempreverdi, benefici e opportunità delle piante a foglie caduche.
“Ma è sempreverde?”
Questa è la domanda tipica che si sentono fare i vivaisti quando propongono un arbusto piuttosto che un altro.
Domanda che fa il paio con quella, riferita alle rose, sulla rifiorenza continua. Già l’uso della preposizione avversativa “ma” sottintende una contrapposizione tra le sempreverdi e le piante a foglie caduche. Le prime si suppone non diano problemi e siano benefiche in sé e per sé, mentre le seconde, perdendo le foglie, danno più lavoro, sporcano in giro e non riparano dagli sguardi del vicino curioso.
Proviamo a vedere la questione sotto i suoi vari aspetti.
Piante sempreverdi
Il primo potrebbe essere la privacy garantita da un sempreverde: per carità, che nessuno ci veda mentre ce ne stiamo all’aria aperta. Quindi, per esaudire questo desiderio, è indispensabile una siepe fitta, eufemisticamente definita come “muro verde”. Ma in pieno inverno chi ha voglia di star fuori a far colazione o a leggere? E, soprattutto, c’è un solo vicino affacciato alle finestre? In questa stagione, l’utilità del muro verde è vicina allo zero. Per nascondere l’orrendo palazzone che vedete da casa, basta qualche pianta che mantiene le foglie e, per il resto, che vada come vada…
L’apparente pregio di una siepe che non perde le foglie rischia di diventare il suo difetto principale: è sempre verde. Quindi, nulla o quasi succede in quello spazio che, di solito, si vorrebbe ad imitazione della natura: non c’è segnale di primavera né d’autunno. Lo stesso verde per dodici mesi all’anno.
Piante decidue
Con le decidue ovvero le piante che perdono le foglie nelle stagioni sfavorevoli, accade l’opposto: d’inverno, rami secchi e, da marzo in poi, quando in terrazzo ci si sta – vicino curioso permettendo – il piacere di una fioritura piena, colorata e profumata. Anche le foglie secche, altra colpa presunta delle piante spoglianti, hanno i loro vantaggi. Prima di cadere, di solito, prendono i colori caldi e brillanti dell’autunno. E, una volta a terra, se, invece di buttarle via, si accatastano alla base di arbusti ed erbacee, sono un’ottima pacciamatura che li proteggerà dal gelo e aggiungerà sostanze organiche al terreno.
Il tutto per dire che, in giardino – come altrove – è bene non essere integralisti:ci sono mille soluzioni possibili e non per forza una sola è migliore di tutte le altre . E, siccome lo spazio è quello che è, oltre al lauro ceraso, al ligustre o al pittosforo (indifferentemente usati allo scopo), alla fine c’è poco altro. Al massimo, qualche stagionale per dare un po’di colore. Volendo ben vedere, solo un po’meglio della plastica e dei fiori finti.