Dopo avere seminato, c’è un’attività fondamentale: l’annaffiatura. Come e quanto sono entrambi molto importanti.

Esattamente come la profondità dei semi, per una buona riuscita dell’operazione anche la quantità di acqua è cruciale: troppa li fa marcire, troppo poca impedisce che germinino. Come sempre, il giusto mezzo è difficile da ottenere: bagnare sì, allagare no.

Nebulizzare non inondare

Quindi, non appena avete completato la semina bagnate spruzzando con il nebulizzatore oppure innaffiando a pioggerellina, evitando di soffermarvi sulle stesso punto per non smuovere i semi. In seguito, mantenete il giusto grado di umidità.

Finché la piantina non ha raggiunto i 4-5 centimetri di altezza, il terreno deve semplicemente essere fresco, perché forte è il rischio che le minuscole radici marciscano.

Una volta messo il cartellino per ricordare che pianta abbiamo seminato e bagnato, avete finito con la semina propriamente detta.

Quanta acqua?

Non bagnate mai con un getto di acqua troppo forte: i semi sono leggeri, si spostano, si ammucchiano oppure vanno troppo in profondità. Alcuni finiranno per marcire, altri seccheranno senza poter germinare.

Il modo migliore per bagnare il terriccio di un vaso contenente dei semi è quello di nebulizzare con un vaporizzatore oppure bagnarlo con un annaffiatoio a rosetta, cercando di farlo il più uniformemente possibile.

Ma c’è anche un ‘dopo’ altrettanto importante: come trattare le piantine una volta che avranno fatto capolino dai semi? E un ‘prima’: quali semi scegliere e quando seminare?

Per saperne di più

{Guide} La semina in 8 passi

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