Trovare in giardino terra soffice, mediamente torbosa e non concimata, che poi è quella più adatta per seminare, è come cercare l’araba fenice. Dovete rivolgervi ai negozi specializzati e chiedete il terriccio da semina: a PH neutro e privo di semi che non siano quelli che ci metterete voi.

Come usare la terra

  • Quando versate la terra, sfarinatela con le mani in modo da eliminare eventuali grumi
  • Riempite completamente il contenitore, ma non schiacciate. Al massimo date qualche colpetto per assestare e appianare (detto altrimenti: “sbattacchiate il vasetto della futura semina”)
  • A operazione conclusa, dopo aver seminato e sistemato la terra, il vasetto non deve essere mezzo vuoto
  • Almeno le prime volte, per avere più probabilità di successo, non seminate in piena terra, ma fate sempre una semina in vaso. Certo, questo comporta un successivo trapianto, ma diminuisce i rischi che un colpo di vento, un acquazzone improvviso, un cane o un gatto che ruzzolano in giro disperdano i semi. E, comunque, seminare in piena terra, se non vi costringe al trapianto, vi obbliga almeno a diradare: che è un altro modo per definire una cosa molto simile al trapianto.

Eccezioni

In tarda primavera, potete provare con semi grossi direttamente in piena terra (cioè ‘a dimora’): ricino fagiolo, girasole, zinnie, eccetera. Oppure con erbacee che si auto disseminano con molta facilità (per esempio, aquilegie, tageti, alisso, lunaria), come la Lunaria annua.

Per saperne di più

{Guide} La semina in 8 passi

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