“Dunque ogni cosa visibile non perisce del tutto, poiché una cosa dall’altra la natura ricrea, e non lascia che alcuna ne nasca se non dalla morte di un’altra”. Lucrezio, De rerum natura

Sono tanti i modi con cui potete riprodurre le piante che più vi piacciono: seminarle, dividerle o talearle. Se volete ottenere degli esemplari identici alla pianta di origine, la talea è il modo giusto per farlo. Anche se alcune piante si prestano malvolentieri a questo tipo di operazione, vale comunque sempre la pena provare.

Differenza tra talea e innesto

Capita che si faccia confusione tra talea e innesto, forse perché sempre una questione di taglio, cesoia o coltello. Mentre la prima è un sistema di riproduzione del medesimo individuo, l’innesto è comunque una forma di moltiplicazione (soprattutto delle piante legnose e molto meno per le erbacee) ma avviene attraverso una sorta di fusione tra due individui diversi.

Se siete giardinieri per hobby, cominciate con semina e talea. Sarete sempre in tempo per innestare la buona pianta!

La raccolta

Dopo avere individuato la pianta che desiderate riprodurre, tagliate la quantità di materiale (ovvero i rami) che vi sembra adeguata alle vostre necessità, tenendo conto che per ogni talea sono necessarie porzioni con un minimo di due o tre nodi. E’ importante usare forbici precedentemente disinfettate (basta semplicemente immergerle un attimo in candeggina) così da non compromettere la salute delle vostre future talee.

Guida alle talee, la raccolta
Nell’immagine, la raccolta del materiale

Fate anche attenzione, nelle stagioni più calde, a raccogliere il materiale che vi serve quando non fa troppo caldo perché le talee si disidratano con facilità: i momenti migliori sono la mattina presto e la sera. Scegliete una pianta madre (quella da cui si preleva) sana e rigogliosa: avrete più possibilità di una buona riuscita.

Il taglio

Quando raccogliete il materiale scelto, mettetelo subito in acqua, facendo attenzione a rispettare la polarità naturale. Ovvero: non invertite la direzione di crescita della pianta perché il ramo, che sia “attaccato” alla pianta o che sia stato tagliato, ha una sua base e un suo apice che non sono intercambiabili.

Guida alle talee, il taglio
Nell’immagine, il taglio obliquo per polarità

Per non far confusione, un trucco è fare un taglio obliquo che vi dirà, al momento di preparare la marza (cioè la porzione di pianta che serve a far talea), che quella è la base del ramo che avete tagliato.

La preparazione della marza

Essenzialmente ci sono tre tipologie di talea: Talee erbacee, Talee semilegnose e Talee legnose. Per ciascuna di esse la preparazione della talea è uguale. Una volta scelto e raccolto il materiale su cui lavorare, munitevi di un paio di forbici ben affilate e fate così:

  • La porzione di ramo (alias la marza) che si interra deve avere un taglio obliquo (per garantire una superficie maggiore di contatto con la terra), mentre quello superiore, che resta fuori terra, può essere orizzontale;
  • La marza deve avere almeno due nodi da interrare (così da avere più punti da cui possono originarsi le radici) e uno da lasciare fuori terra;
  • Eliminate la vegetazione della porzione da interrare e fatelo staccando la foglia con le mani oppure con forbici dalla punta fine. Se le talee sono legnose, potete anche raschiare via una porzione sottile di corteccia, così da facilitare la spinta alle nuove radici;
  • Eliminate la vegetazione della porzione da interrare e fatelo staccando la foglia con le mani, come nella foto qui sotto…

Guida alle talee, la preparazione della marza

  • Oppure utilizzate forbici dalla punta fine, come queste…

Guida alla talee, preparare la marza tagliando con forbici a punta fine

  • La porzione fuori terra deve avere una o due foglie che costituiranno per un po’ l’unico canale di nutrimento della pianta, almeno finché non inizierà a sviluppare le prime radicolette;
  • Tagliate a metà le foglie di cui sopra per ridurre la traspirazione, esattamente come mostriamo nella foto successiva…

Guida alla talee, la preparazione della marza

Se volete, usate ormoni radicanti: c’è chi non può farne a meno e chi ne ignora quasi l’esistenza. In vivaio non li usiamo: il più delle volte perché non li abbiamo a portata…. Il che dimostra quanto poco ci paia dirimente la questione ormone sì ormone no.

Nel caso voleste provare, acquistatene una bustina e non un barattolo (che serve per centinaia di talee). Sappiate che il taglio a contatto con la terra (quello obliquo) va immerso nell’acqua e poi appoggiato su quella polvere bianca (guai a chi pensa male…) in modo che ne sia spolverizzato.

Quale terra per le talee

La marza è pronta a essere una talea, ovvero a essere interrata e svilupparsi fino a diventare una nuova pianta. Una volta pronte, potrete interrare le vostre marze.

Guida alle talee, la terra

In commercio trovate facilmente il terriccio già pronto per talee (solitamente in confezioni da 10lt), ma, nel caso voleste provare a farlo partendo da un terriccio universale, potete mischiarlo con materiali inerti che lo rendano più leggero e areato (sabbia, non qualsiasi ma desalinizzata, argilla espansa, perlite, e, in mancanza d’altro, persino pezzi di banalissimo polistirolo espanso sbriciolato).

Talee erbacee e semilegnose

La primavera è la stagione migliore per fare talee erbacee, usando prevalentemente le parti apicali della pianta, ovvero la nuova crescita.

Solitamente le marze di talee erbacee sono piuttosto corte e quindi, come contenitore dove interrarle, potete usare dei vasetti anche di 8/10 cm di diametro. Fate attenzione che ci siano i fori per il drenaggio.

Prima di tutto riempite il vostro vaso di terra: non pressatela troppo perché rischiereste di rendere la vita troppo difficile alle nuove radici che devono farsi strada in un terreno compatto ma soffice.

  • Prendete le vostre marze e interratele almeno di un nodo;
  • Le foglie fuori terra (unico canale di nutrimento della pianta prima che radichi), andranno tagliate per ridurre l’evaporazione dell’acqua;
  • Di nuovo, quando interrate la marza, ricordate che la pressione della vostra mano deve essere finalizzata solo a tenere la marza in posizione verticale;
  • Ogni vaso può facilmente contenere più d’una marza, a patto che non stiano troppo vicine e che ciascuna abbia lo spazio sufficiente per poter sviluppare le proprie radici;
  • Le talee, prima di avere le radici, si nutrono tramite le foglie! Indispensabile che siano umide (ma non fradice);
  • Temperatura e umidità devono essere costanti (l’ideale è 30°C/38°C, finché non radicano);
  • Per mantenere l’umidità, bisogna ingegnarsi e coprire i vasetti con un materiale che abbia la funzione di una piccola serra: trasparente ma non traspirante. Andrà  benissimo una bottiglia di plastica tagliata e capovolta, ma anche un foglio di plastica leggera su una strutturina che chiuda le talee su tutti i lati, come questa qui… Si tratta di un lettorino, ma si può semplificare molto e avere un buon risultato anche con una bottiglia di plastica.

Guida alle talee, talee erbacee e semilegnose

La velocità di radicazione è molto variabile, l’importante è osservare quotidianamente come le talee evolvono. La cartina di tornasole è l’aspetto delle gemme e/o delle foglie apicali: se sono turgide è un ottimo segnale. Qualora la parte apicale, durante l’attesa, fiorisse togliete il fiore: la talea non deve sprecare energia (e acqua) a farsi bella, ma concentrarla tutta sulla formazione dell’apparato radicale.

Di solito, dopo un periodo variabile tra le poche settimane (raramente) e qualche mese, sarà arrivato il momento di trapiantare le quasi ex talee.

Fate molta attenzione a separare delicatamente una talea dall’altra per non compromettere le nuove radici ancora fragili. Se invece ogni talea è un singolo contenitore, aspettate che la piccola zolla di terra sia piena di radici e trapiantatela in vaso.

Guida alle talee, i vasi
Nell’immagine, le talee sono riuscite!

Le talee semilegnose sono prerogativa degli arbusti.

Vanno fatte di solito in primavera e in estate quando la nuova crescita primaverile è arrivata a compimento e vanno raccolte le porzioni di ramo che stanno già parzialmente lignificando (legno verde). Fondamentale quando si preleva il materiale per la talea non includere le porzioni di ramo che sono in fiore: fatica sprecata per le marze, poverette loro…

Talee legnose

Questo metodo è adatto per tutti gli arbusti decidui (ad esempio spiraee, rose, callicarpe, lespedeze, evonimo etc etc) e il periodo adatto è generalmente l’inverno. Diciamo generalmente perché in giardino ci sono sempre molte eccezioni: le rose, ad esempio, vengono benissimo anche se taleate in estate!

Il momento di raccogliere il materiale è quando la pianta va a riposo, tra novembre e dicembre.

Di solito le marze sono piuttosto lunghe, non fosse altro perché ne è passato del tempo da quando la pianta ha iniziato la ripresa vegetativa, parecchi mesi prima, e i rami si sono allungati, hanno fiorito, hanno sviluppato nuovi getti laterali etc etc.

Per rispondere al quesito: dove metto delle marze lunghe anche 10 cm? è utile (e semplice) costruire delle specie di ‘girelle’. In vivaio le chiamiamo ‘salsicciotti per talea’, definizione non particolarmente colta, ma abbastanza chiara.

Come costruirli?

  • Prendete un film di plastica spessa (ad esempio un sacco nero della spazzatura) a forma di rettangolo, alto un po’ di più delle talee da interrare;
  • Stendetelo su un piano e riempitelo di terra fino ad avere uno strato variabile fra il mezzo centimetro e il centimetro (a seconda del diametro delle marze);
  • Appoggiatevi le marze in modo da lasciare fuori terra (e fuori dalla plastica la parte apicale di almeno uno o due nodi (e ricordatevi la polarità naturale!). Lasciate fuori terra almeno due nodi della marza…

Guida alle talee, le talee legnose

  • Imboccate il fondo della plastica in modo da contenere la terra e arrotolate tutto il rettangolo su sé stesso. Il risultato sarà una sorta di ‘salsicciotto’, appunto, dal quale spunteranno le parti apicali delle marze;
  • Legate il cilindro di plastica usando filo o spago, in modo che sia abbastanza saldo sia alla base che al centro e, se è il caso, legate anche in cima. Questo qui è il ‘salsicciotto’ che otterrete…

Guida alle talee

Nella plastica non ci sono buchi e quindi il ‘salsicciotto’ è senza drenaggio. Dovete quindi fare attenzione che l’acqua non ristagni, altrimenti le vostre marze marciranno. Lasciatele all’esterno, al freddo e in una posizione riparata dalla pioggia, con un livello di umidità equilibrato.

Questo metodo richiede più tempo di attesa rispetto ai precedenti. Solo in primavera, con l’aumento delle temperature, si risveglieranno le marze le cui gemme cominceranno a diventare più turgide e a produrre nuova vegetazione. E’ la prova provata che le radici si sono formate e la talea sta diventando una nuova pianta. Ma solo all’inizio dell’estate si potrà cominciare a sbirciare cosa sta succedendo sotto terra. Se le radici sono ben sviluppate, ci siamo: da porzione della pianta madre la talea è diventata un individuo autonomo. Come dire, una metafora vegetale della vita.

Guida alle talee, la pianta finita

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