Evitando la deriva caritatevole, varrebbe la pena di riconoscere il diritto d’asilo nei nostri balconi e terrazzi anche alle piante povere, quelle che avrebbero bisogno di molto – luce, terra, acqua – ma fanno a meno di tutto.
Per nulla appariscenti, hanno davvero poche esigenze e mai sono state di moda, alla faccia del periodo delle graminacee o del giardino tutto-bianco. Per non parlare di quello delle rose che ahimè come uno zombie a maggio ritorna a farsi vivo su ogni periodico, blog o portale del verde.
Sono Sedum, Crassula e Sempervivum. Tutto quel silenzioso mondo di invisibili e innominate che rendono guardabile un balcone senza richiedere niente: terraccia riciclata da un altro vaso, pioggia quando c’è e se non c’è va bene lo stesso, sole, mezzo sole, ombra indifferentemente.
Esperienza di vita vissuta. A chi chiede ostinatamente piante che non hanno bisogno di nulla, con il pretesto di non voler rendersi schiavo di concimi o irrigazioni (per essere onesti bisognerebbe tradurre in: volendo evitare ogni forma di accudimento), un giardiniere di buon senso dovrebbe rispondere Sedum, Crassula e Sempervivum.
Per carità, chi fa una richiesta del genere non li vorrebbe neanche morto. E mai si darebbe la pena di alzare gli occhi su quei balconi milanesi che affacciano sulla circonvallazione, dove le polveri sottili sono un eufemismo (per piante e per umani, peraltro). E di constatare che non sono affatto male le Crassulaceae (questa è la famiglia di appartenenza) e che hanno un’aria ben più vigorosa di una qualsiasi petunia o geranio.
E, per tornare alla gratitudine, spesso il Sedum del vicino si autodissemina nei vasi di chi mai lo avrebbe comperato. Ingrato, ma fortunato.
L’idea del giardino migliorerebbe assai se si riconoscessero i propri limiti (e non solo quelli del proprio balcone, ma anche quelli personali, attinenti al prendersi cura dell’altro, ancorché vegetale) e si fosse grati a chi sfida le difficoltà e prova a sopravvivere in condizioni impervie.
In vivaio coltiviamo piante insolite ma non per questo rare o difficili e questi sono i nostri Sedum.