Tra specie e varietà abbiamo circa 800 differenti “generi” di piante in vivaio: vuoi erbacee perenni, vuoi graminacee, vuoi arbusti.

Rispetto all’infinita varietà possibile in natura, un’inezia. Rispetto alla nostra capacità di catalogazione, coltivazione, divulgazione e commercializzazione, un’iradiddio.

Mi piacerebbe che voi, prediletti lettore e amabilissimi appassionati di piante, cercaste di indovinare quante, di quelle 800, effettivamente escono dal vivaio e finiscono nel vostro giardino/terrazzo/davanzale. Vi risparmio lo sforzo: poco più della metà, dice la statistica. Ma questa è solo la constatazione che it’s a long way to Tipperary.

Non c’è ammissione di sconfitta né dichiarazione di guerra da parte di quelle 400 poverette che solo raramente attirano lo sguardo amorevole e curioso del giardiniere. Troppo sottotono o troppo volgari; troppo delicate o troppo banali. Geum coccineum – tanto per dirne uno – è un best – seller: lunga fioritura, bel colore, molto rustico. I suoi parenti prossimi, Geum rivale e Geum triflorum chi li conosce? Chissà perché.

Forse la logica per cui uno sceglie una pianta è parametrata sull’apparire, su come oggetti/ animali/ piante parlano di te.

Sarebbe bellissimo uscirne in modo che oggetti/ animali/piante parlassero semplicemente di sè. E Geum rivale e Geum triflorum avrebbero un sacco di cose da dire, se solo ci si desse la pena di ascoltare… 

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