L’Estremo Oriente è terra d’origine di moltissime delle piante che storicamente vengono coltivate nei nostri giardini, in particolare a partire dal XIX secolo. Quanti giardinieri appassionati lo sanno?
Conoscere la provenienza delle piante
L’Estremo Oriente è terra d’origine di moltissime delle piante che storicamente vengono coltivate nei nostri giardini, in particolare a partire dal XIX secolo. Quanti giardinieri appassionati lo sanno? E quanti si chiedono la provenienza di quello che coltivano? Di solito pochi. Peccato perché sapere da dove una pianta arriva è fondamentale per conoscere le condizioni ideali di coltivazione e dove è meglio metterla a dimora.
Le specie che arrivano dal Giappone
Tantissime sono le specie che vantano origini giapponesi (spesso in concomitanza – non sempre pacifica – con le origini cinesi): dalle Hydrangea, a Arundinaria, Fargesia e Phyllostachys (i bamboo in senso lato), alle azalee, rododendri e acidofile più sofisticate, agli aceri, ai meli da fiore e chi più ne ha più ne metta. Minimo comune denominatore un terreno spesso (ma non sempre) moderatamente acido, una particolare predilezione per l’escursione termica tra giorno e notte e una buona adattabilità ai climi temperati.
Lo sappiamo dai libri e ce l’ha confermato un viaggio in Giappone.
E vederle dal vivo spuntare da ogni dove è davvero una sorpresa che ci riporta ai scarni testi e ai cartellini botanici, ma anche a una dimensione che conosciamo piuttosto bene. Infatti, peregrinare sovrappensiero nella zona di Hakone – la campagna che sta a una settantina di chilometri a ovest di Tokyo – è come passeggiare in un vivaio nostrano di erbacee perenni o graminacee. Insomma, come perdersi (in galera) tra le piante di Cascina Bollate: anche in Giappone le piante scappano (nel senso rigorosamente botanico di auto disseminarsi dove possono) e anche in Giappone i binari dei treni sono sempre molto accoglienti e le crepe del cemento sono una culla un po’ ruvida ma sicura. Come si dice in giapponese giardino in movimento?
Per saperne di più: Cultiver les plantes de Chine et du Japon, éd. Ulmer, 2012