Il carcere di Bollate è conosciuto per la sua attenzione ai diritti – oltre che ai doveri – dei suoi ospiti, per la sua apertura verso la società civile, per la sua vocazione al reinserimento lavorativo. Questo, in concreto, vuol dire che non solo poliziotti, operatori sociali, avvocati e parenti dei detenuti varcano le soglie del carcere, ma anche gente comune che, a vario titolo, ha qualcosa da fare in galera. E’ il caso dei clienti di Cascina Bollate che chiedono di visitare il vivaio, pensando di arrivar lì, prendere la pianta che cercano e poi andarsene rapidamente da un luogo che immaginano claustrofobico. Poi finisce che si perdono tra le serre, il frutteto e l’ombraia, dimentichi di essere in un carcere. 

Qualche tempo fa è arrivato un signore spagnolo che, con occhio esperto e passo svelto, ha passato in rassegna file e file di piante, chiedendo ogni tanto delucidazioni al giardiniere – detenuto che lo accompagnava, senza però mostrare particolare interesse, tanto meno entusiasmo.

A un certo punto una pianta attrae la sua attenzione e l’à plomb britannico del signore si scioglie come neve al sole. Si inginocchia, coglie un fiore e lo succhia avidamente. Poi, non pago, strappa un paio di foglie, ce le mostra e, passando da un buon italiano a uno spagnolo stretto, cerca di spiegarne le virtù.

Nessuno capisce.

Allora mima una ferita alla mano, stropiccia un po’ le foglie e ce le appoggia sopra. Guarigione istantanea (forse) e completa. Artefice del miracolo è la Nicotiana glauca, una pianta originaria – come il signore in questione – delle Canarie. 

La Nicotiana Glauca: origine e uso

Sui sacri testi si legge che la Nicotiana Glauca è diffusa in Argentina, Paraguay e Bolivia e probabilmente è arrivata in Europa all’epoca della colonizzazione spagnola dell’America del sud. Laggiù, dove il clima è più mite – anche nelle Canarie, del resto – è perenne.

Alle nostre latitudini va coltivata come annuale o, almeno, posta al riparo in inverno.

Forma un grande cespuglio e, dove il freddo non la azzera, addirittura un piccolo albero con foglie tondeggianti, di un bellissimo verde glauco.

I fiori, piccoli, tubolari e giallo acido sono dolci come quelli del caprifoglio ma non profumano, a differenza di molte altre varietà di Nicotiana.

Le foglie, come il signore spagnolo ci ha spiegato in modo esauriente, hanno un alto potere cicatrizzante, un po’ come quelle del Geranium sanguineum, il cui nome deriva proprio dal fatto di essere un buon coagulante del sangue.

La Nicotiana glauca appartiene alla famiglia botanica delle Solanaceae e allo stesso genere della Nicotiana tabacum. Mentre quest’ultima ha un grande valore economico perché dalle foglie si trae il tabacco ma a nessuno viene in mente di coltivarla in giardino, la prima ha un grande valore decorativo, si adatta bene sia al vaso che alla piena terra, se messa in posizioni soleggiate fiorisce tutta l’estate, fino all’autunno inoltrato.

Così almeno racconta il nostro signore spagnolo, mentre beato si accende una sigaretta.  

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