Le rose sono difficili da coltivare? Risposta salomonica: sì e no. Proviamo a sfatare qualche mito.
In vivaio ne sentiamo di ogni. Le rose fanno paura ai giardinieri meno esperti, gli altri – quelli della cesoia facile – sono certi di non sbagliare un colpo. Abbiamo provato a raccogliere tre ricorrenti falsi miti sulle rose e a sfatarli.
Le rose sono difficili da coltivare (non più di altre piante)
Non bisogna dar troppo credito alla vulgata per cui le rose sono difficili. Basta prendere qualche precauzione. Ad esempio:
- Non sostituire una rosa con un’altra senza cambiarne la posizione, anche se di pochi metri. Il terreno è probabilmente povero delle sostanze nutritive, consumate dalla ‘vecchia’ rosa
- Non trapiantare mai una rosa in piena estate, al 90% non ce la farà. Meglio impiantare a radice nuda da novembre fino a febbraio, evitando i periodi di grande gelo
- Per l’impianto delle rose: nel buco (o nel vaso) mettere terra pesante e concimare con letame maturo o cornunghia. Dopo, bagnare a fondo.
Le rose amano il sole (ma non troppo)
Si accontentano infatti anche soltanto di quello del mattino e stanno meglio in posizione ventilata. Di più: tra una rosa esposta al sole del pomeriggio in un clima caldo e afoso e una rosa che sta in ombra luminosa e esposta ai quattro venti, la seconda sarà sicuramente più sana e più fiorifera.
Potare sempre, potare tanto, potare tutto! (anche no)
Ci sarebbe molto da dire, ma semplicemente ricordate una cosa. Nei boschi non esiste un forbicione che scende dal cielo e pota, eppure le rose canine fioriscono lo stesso.
- Tagliate con moderazione, soprattutto i rami molto lignificati, vecchi o deboli senza toccare quelli più verdi, giovani e vigorosi
- Osservate la forma naturale della vostra rosa e cercate di preservarla anche quando decidete che c’è bisogno di potare
- Fate in modo che aria, sole e luce circolino liberamente all’interno della pianta.
Nel dubbio, se non sapete da dove cominciare con le cesoie, astenetevi.